Dall’attesa messianica della ripresa alla paura della stagflazione
Economia

Dall’attesa messianica della ripresa alla paura della stagflazione

Il gasdotto Tap in costruzione in Grecia nel 2016 – Athanasios Gioumpasis/Getty Images

La crisi Istat: il Pil già in calo dello 0,7% per i rincari delle materie prime, di gas e energia, per la guerra russa contro l'Ucraina e quella economica delle sanzioni. Alla crisi generata dal Covid se ne aggiunge un'altra in un capitalismo sempre più schizofrenico

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 marzo 2022
Il cambio di aspettative sull’economia è stato repentino e drammatico. Dall’attesa messianica sulla «crescita» dopo il crollo del Prodotto interno lordo (Pil) da 8,9% (un rimbalzo tecnico dopo il lockdown per rallentare il Covid nel 2020), a partire dall’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio si è passati al timore di una stagflazione, cioè una situazione caratterizzata da Pil stagnante o in calo ma con prezzi al consumo in crescita. È questo lo scenario che sembrano preparare le stime di ieri dell’Istat. Per l’aumento dei costi dell’energia e delle incertezze sulle fonti di approvvigionamento del gas il Pil italiano risulterebbe inferiore...

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