Italia

Dall’emergenza alla fase due, le Asl sotto stress

Dall’emergenza alla fase due, le Asl sotto stressTest sierologici a Vicofaro, Pistoia – Aleandro Biagianti

Sanità Con il lavoro che riparte servono persone dedicate al contact tracing e alle indagini epidemiologiche. È urgente rinnovare gli organici

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 28 aprile 2020
Per prevenire una nuova ondata di Covid-19 nella fase 2 non basterà la app “Immuni”. Fermare un focolaio di contagio significa scovare i casi positivi, raggiungere le persone con cui sono entrati in contatto e isolarle il prima possibile. Un lavoro improbo, soprattutto quando i nuovi casi ogni giorno sono migliaia. «Prima del Covid-19, nel servizio malattie infettive della mia Asl c’erano una decina di persone a occuparsi di tubercolosi, chikungunya, meningite», racconta Enrico Di Rosa, direttore del servizio di igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1, un milione di abitanti. «Adesso, per gestire l’emergenza Covid-19 ci sono circa...

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