Cultura
Damisch, dall’«oggetto teorico» ai circuiti di consumo
RITRATTI Tra filosofia e storia dell’arte, un dettagliato ritratto dell’intellettuale francese, scomparso recentemente. Scambi intensi con Louis Marin, Meyer Schapiro Rosalind Krauss e molti altri pionieri
Hubert Damisch nella foto di Jacqueline Salmon – Jacqueline Salmon
RITRATTI Tra filosofia e storia dell’arte, un dettagliato ritratto dell’intellettuale francese, scomparso recentemente. Scambi intensi con Louis Marin, Meyer Schapiro Rosalind Krauss e molti altri pionieri
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 6 gennaio 2018
È possibile fare storia nell’arte, sbarazzandosi di ragioni esterne e rimettendosi alle opere e ai problemi che da dentro formano l’arte? Di che cosa è storia la storia dell’arte? Hubert Damisch, lo studioso francese nato a Praga nel 1928 e scomparso lo scorso dicembre, ha speso una vita intera per questa tesi. Ha dimostrato, offrendo un’alternativa all’andamento storiografico per periodi e correnti, che si pensa nell’arte e che questo pensiero si apprende dai suoi oggetti: quadri, fotografie, architetture, film. UN BILANCIO delle ricerche di Damisch porterà a dire è stato uomo fra i più intelligenti della storia dell’arte, nel capire...