Alias Domenica
Damon Galgut, ogni libro è una voce
Scrittori sudafricani Nel Sudafrica del post-apartheid, un narratore «fluido» penetra l’animo dei componenti di una famiglia di bianchi, mentre uno dopo l’altro mancano «La promessa»: da e/o
Marlene Dumas, «Waiting (for meaning)», 1988
Scrittori sudafricani Nel Sudafrica del post-apartheid, un narratore «fluido» penetra l’animo dei componenti di una famiglia di bianchi, mentre uno dopo l’altro mancano «La promessa»: da e/o
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 7 novembre 2021
Lo sguardo, perlopiù miope e offuscato, della popolazione bianca fa da tramite a Damon Galgut, autore peraltro non apertamente impegnato politicamente, per tradurre in una forma romanzesca i mille problemi del Sudafrica post-apartheid. A partire da Il buon dottore, il suo romanzo più acclamato, imperniato sul contrasto tra due medici nel centro ospedaliero di una desolata homeland, il rapporto tra l’individuo e la storia, e le conseguenze del passaggio impietoso del tempo sui frutti dell’ignoranza o – a volte – dell’innocenza dei singoli investono la sua narrativa. Nell’autofiction In una stanza sconosciuta, il personaggio che porta il suo nome, Damon,...