Alias Domenica

Daniel Guebel, una inabitabile utopia peronista in forma di città

Narrativa latinoamericana Le tensioni dell’avanguardia incrociano l’«infezione» politica, alla ricerca di uno spazio urbano per abitanti plasmati dal sogno patologico dell’ideologia: «L'uomo che inventava le città», da Amos

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 26 gennaio 2020
Sebbene i suoi romanzi mostrino trame spesso sorprendenti, coniugando ascendenze rioplatensi con spazi narrativi più eterogenei, insieme a una spiccata preferenza per il mondo mediorientale, Daniel Guebel – assai noto in Argentina, con più di venti libri al suo attivo – resta pressoché sconosciuto da noi (nel 2012 fu pubblicato Carrera e Fracassi, un curioso e allegro road novel, senza fortuna). La nouvelle ora pubblicata da Amos edizioni, L’uomo che inventava le città (traduzione di R. Ferrazzi e M. Magliani, postfazione di L. Marfè, pp. 96, € 12,00) rischia di venire equivocata, perché il titolo originale – La infección vanguardista...

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