Cultura

Dante, la lingua cambiata

Dante, la lingua cambiataDante, l'Inferno

Jacqueline Risset Un convegno e una mostra il 13 e 14 aprile dedicati alla figura della studiosa e poetessa che tradusse la Divina Commedia in francese, assumendosi il rischio dei suoi «slanci visionari»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 10 aprile 2015
Una volta Jacqueline Risset chiese a Federico Fellini, suo ammirato ammiratore: «Farai qualcosa su quell’amico mio, che è anche un amico tuo?». Il terzo amico di quel gruppetto geniale di artisti, «sul quale» occorreva «fare qualcosa», era Dante. Le pagine di L’Incantatore. Scritti su Fellini (Milano, Libri Scheiwiller 1994) dimostrano quanto la poesia dantesca ronzasse come l’oistros socratico nella mente del regista. «La Divina Commedia in film? Non lo farò mai», rispose Fellini, «per una ragione semplice: questo film, Dante lo ha già fatto. È un visivo così geniale, così preciso attraverso le parole, che non vedo quale senso potrebbe...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi