Alias
Daria Nicolodi, l’importante non è raccontarsi
Intervista L'attrice si racconta, da Carmelo Bene all'horror e al teatro
Daria Nicolodi in «Profondo rosso» di Dario Argento, 1975
Intervista L'attrice si racconta, da Carmelo Bene all'horror e al teatro
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 luglio 2020
«La rassicuro subito, non le chiederò nulla su Dario Argento», «Grazie, anche perché come ben sa non ho fatto solo i suoi film. In questo momento mi viene in mente un’immagine, quella di Tre ore dopo le nozze, commedia di Ugo Gregoretti, esperienza che ho amato molto. C’erano Remo Remotti, Paolo Bonacelli, Carlo Monni… Un clima di maggiore intelligenza, a dir la verità». A parlare è Daria Nicolodi, musa dell’universo argentiano, attrice e autrice delle opere più visionarie del maestro del brivido, come Suspiria e Inferno. Fiorentina di Bellosguardo, 70 anni compiuti il 19 giugno scorso, figlia di un avvocato...