Pëtr Pavlenskij, performance presso la Cattedrale di Kazan’, San Pietroburgo, 2012
Alias Domenica
Daša Drndic, tra negazione e rinuncia
Scrittrici croate In una prosa limpidamente combattiva, Daša Drndic elegge a protagonista un ex accademico che, costretto a ritirarsi, vorrebbe smettere di pensare, agire, ricordare: «Belladonna», da La nave di Teseo
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 8 maggio 2022
Uno stringato prologo di un paio di pagine descrive quattro casi di persone che rinunciano alla possibilità di esprimersi o alla memoria: sessanta immigrati clandestini, nel gennaio del 2002 hanno vagato con le labbra cucite nel campo dove erano incarcerate; trentanove persone rinchiuse in un manicomio si sono fatte cucire la bocca con una sutura chirurgica per protesta; una donna cui vengono prescritti antidepressivi perché non ricorda la sua vita prima dei quattordici anni, dopo avere cominciato a ritrovare la memoria si toglie la vita, pur dicendo di stare bene, di essere finalmente felice; infine, un’altra donna smemorata ospita nella...