Internazionale
Datagate, dagli Usa prime ammissioni e rassicurazioni all’Europa. Ma nessun ripensamento
Washington «Ci siamo spinti oltre ma non succederà più». Il segretario di Stato Usa John Kerry difende il programma d’intelligence e il capo della Nsa chiama in causa i servizi europei. E avverte: «Se smettessimo ora rischieremmo un nuovo 11/9»
Protesta a Berlino per il datagate – Reuters
Washington «Ci siamo spinti oltre ma non succederà più». Il segretario di Stato Usa John Kerry difende il programma d’intelligence e il capo della Nsa chiama in causa i servizi europei. E avverte: «Se smettessimo ora rischieremmo un nuovo 11/9»
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 2 novembre 2013
Tra ammissioni e promesse, l’amministrazione Obama cerca il timone del Datagate. «In certi casi, ve lo concedo, come ha già fatto il presidente, certe azioni sono andate troppo lontano e vi assicuriamo che non succederà più». Così si è espresso ieri il segretario di Stato John Kerry a Washington durante una videoconferenza con Londra, in presenza del suo omologo britannico William Hague. Il capo della diplomazia Usa, dopo aver lungamente difeso l’efficacia preventiva della Nsa, si è rivolto agli europei per ribadire che comunque «non sono state ingannate persone innocenti». Si è trattato quindi di una prima ammissione ufficiale sulle...