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Dave Brubeck, jazz e pregiudizio

Dave Brubeck, jazz e pregiudizioDave Brubeck

Anniversari/Cento anni fa nasceva il pianista autore di uno dei brani più noti della storia, «Take Five» Come «The Real Ambassadors», il musical scritto dall’artista con Louis Armstrong protagonista, contribuì a smentire il suo presunto disimpegno sociale

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 5 dicembre 2020
Scriveva lo psicologo e filosofo William James centodieci anni anni fa, dieci prima che venisse al mondo la figura cardine della scena musicale jazzistica di cui tratteremo: «La maggior parte delle persone crede di pensare, mentre in realtà organizza semplicemente i propri pregiudizi». Interpretazione ficcante e immediatamente condivisibile, naturalmente, a patto che i pregiudizi non siano i nostri. Pendete ad esempio la storia del jazz, quel «calderone delle streghe» cui accennò con feroce sarcasmo Miles Davis nel ’69 celandone il nome dietro un assai più prosaico Bitches Brew: a ripercorrerla, anche con una coscienza politica e sociale, c’è il rischio...

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