@DANIELE_TAMBURLINI @Patrizio_Innamorati @Patrizio_Gamba…per un proseguo del mio punto di vista che non intendeva fare dietrologie ma capire la democrazia distopica attuale frutto, a mio avviso, di colpe terroristiche che non ci appartengono, e che potrebbe portare a reazioni esasperate. Riporto le parole dell’ articolo: “…esiste una chiara ideologia che accomuna i singoli provvedimenti: la costruzione di un modello autoritario e repressivo nell’affrontare il disagio sociale (il decreto “Caivano”) come la protesta (dai rave agli attivisti ambientali). È la declinazione egemone della sicurezza, antitetica rispetto alla «sicurezza dei diritti» e alla sicurezza sociale, che individua i propri nemici nel dissenso, nella marginalità sociale e nei migranti.” Forse è ingenua la mia pretesa di capire, ma la condivido comunque: " perché a loro passa liscia e a noi no? Perché seppure dalla parte della ragione continuiamo ad essere definiti estremisti, criminali, nemici della democrazia? Perché esiste un’ apologia del fascismo e di tutto ciò che è elitario, discriminante, fondato sulla disuguaglianza e non esiste invece una strenua difesa del comunismo?" Poco fa leggevo su un social un intervento del giornale online Domani editoriale dal titolo Quelle redici profonde che non gelano…e alla fine a proposito dell’ iconografia della destra che riprende immagini del ventennio ipotizzava “se non fosse lecito chiedersi come verrebbe accolto un manifesto di qualsiasi formazione della sinistra italiana contenente una stella a cinque punte in un cerchio inneggiante alla dittatura del proletariato o con il profilo di Stalin nascosto in filigrana”. E siamo solo a livello di iconografia a cui ahimè si aggiungono i fatti e questi fatti ci stanno depauperando della nostra identità politica in maniera inesorabile. Non facciamo dietrologia ok, ma quando e dove è nata questa impotenza di sinistra ? Io me lo chiedo da tempo…