Visioni
De Bernardi, filmare tutto è un atto di amore e amicizia
Intervista Una conversazione con il regista torinese in occasione dell'omaggio che il Centre Pompidou dedicherà alla sua avventura cinematografica
Tonino De Bernardi
Intervista Una conversazione con il regista torinese in occasione dell'omaggio che il Centre Pompidou dedicherà alla sua avventura cinematografica
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 20 gennaio 2022
Si definì e, allargando il senso, ci definì, «noi barcollanti» in uno degli incontri dopo la proiezione di un suo film. Tonino De Bernardi, «l’homme cinéma», come lo ha chiamato il Centre Pompidou di Parigi che, dal 23 al 29 gennaio, gli dedica un omaggio di sei film rappresentativi di periodi diversi del suo lavoro iniziato negli anni sessanta e in continuo movimento: da A Patrizia: l’irealtà ideale, l’oggetto d’amore (1968-1970), esplosione «muta» di desiderio e erotismo, «canto d’amore» che fa pensare a Jean Genet, a Elettra (1987), ovvero la tragedia di Sofocle girata in campagna, epico e struggente «canto...