Alias Domenica

De Nittis, midcult o modernità fotografica?

De Nittis, midcult o modernità fotografica?Giuseppe De Nittis, "Alle corse di Auteuil - Sulla seggiola", 1883, Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis

A Ferrara, Palazzo dei Diamanti, "De Nittis e la rivoluzione dello sguardo", curata da M. L. Pacelli, B. Guidi e H. Pinet In Giuseppe De Nittis il gusto de dettaglio minuto e la civetteria mondana richiamano, più che gli impressionisti, Tissot e Stevens: ma la sua Parigi va letta in base agli sviluppi della fotografia

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 16 febbraio 2020
La fama è un credito salato: chi ne ottiene un anticipo in vita deve spesso pagarne lo scotto nei lunghi decenni d’oblio che seguono alla sua morte, laddove, invece, altri, che hanno condotto una vita più parca d’allori, godono poi in pace d’una indiscussa gloria postuma. Vanitas vanitatum! Giuseppe De Nittis appartenne al primo gruppo: coi suoi aerei pastelli, i suoi scorci di boulevard affollati, le sue dame ingualdrappate di serica spuma ebbe più successo degli impressionisti più intransigenti, i quali borbottavano, innanzi ai successi del pittore barlettiano, che «non è il soggetto a fare il quadro». In effetti, per...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi