Alias Domenica
Debenedetti, intuito critico e amicizia nell’incontro con Saba
Critica letteraria Nel 1923 Giacomo Debenedetti, poco più che ventenne, «lanciò» il poeta triestino sottraendolo all’etichetta di crepuscolare. Quel testo e i saggi successivi su di lui, riuniti da Carocci
Umberto Saba nel 1956, foto Touring Club Italiano / Marka / Universal Images Group via Getty Images
Critica letteraria Nel 1923 Giacomo Debenedetti, poco più che ventenne, «lanciò» il poeta triestino sottraendolo all’etichetta di crepuscolare. Quel testo e i saggi successivi su di lui, riuniti da Carocci
Pubblicato 2 mesi faEdizione del 22 settembre 2024
Non è raro che, nel nostro Novecento, il nome di un poeta si leghi a quello di un suo particolare lettore: qualcuno che con anticipo ne abbia riconosciuto l’originalità o illustrato la parabola, indagato i sottintesi e, in definitiva, abbia aperto efficacemente la strada alle indagini critiche successive. Il più noto esempio di «gemellaggio», in tal senso, è forse dato dalla «lunga fedeltà» di Gianfranco Contini a Montale, a cui andrà aggiunta l’alleanza fra Leone Piccioni e Ungaretti e, più recente, il sodalizio fra Stefano Agosti e Zanzotto. Per quanto riguarda Umberto Saba, già un giovane Montale aveva notato che...