Alias Domenica
Decameron galeotto e ritorno del represso
Tra filologia e teoria della Letteratura Nato da una serie di lezioni in Svizzera, il nuovo saggio di Mario Lavagetto Oltre le usate leggi, Einaudi: un limpido esercizio di auscultazione che «libera» il testo da automatismi e travisamenti
Foto di scena da Il Decameron di Pier Paolo Pasolini, 1971
Tra filologia e teoria della Letteratura Nato da una serie di lezioni in Svizzera, il nuovo saggio di Mario Lavagetto Oltre le usate leggi, Einaudi: un limpido esercizio di auscultazione che «libera» il testo da automatismi e travisamenti
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 24 novembre 2019
Almeno due generazioni di lettori e studiosi hanno accostato il Decameron secondo la prospettiva tracciata da uno studioso italiano, Vittore Branca (1913-2004), cui tra l’altro si deve nel ’62 la identificazione dell’autografo berlinese segnato «Hamilton 90» e nel ’98 di un idiografo relativo una a stesura ancora intermedia, se non proprio giovanile, del capolavoro: lo stesso Branca già nel ’56 aveva pubblicato un volume molte volte ristampato e accresciuto, Boccaccio medievale, titolo paradossale per quanti vagheggiavano un Boccaccio antesignano dell’Umanesimo, eppure divenuto presto di senso comune. Si trattava di una lettura fortemente segnata dalla formazione idealista, e anzi spiritualista, dello...