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Decolonizzare il confine
Movimenti Partendo dalla concezione di confine come uno spazio di produzione e riproduzione della matrice coloniale del potere, è possibile rintracciare pratiche di decolonizzazione del confine stesso, inteso come astrazione e luogo invisibile
Murales di Levalet
Movimenti Partendo dalla concezione di confine come uno spazio di produzione e riproduzione della matrice coloniale del potere, è possibile rintracciare pratiche di decolonizzazione del confine stesso, inteso come astrazione e luogo invisibile
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 17 febbraio 2021
Il confine è un concetto profondamento eterogeneo e polisemico, porta con sé molteplici strati di significato, a partire dalla questione delle migrazioni. Nell’immaginario collettivo esso è sinonimo di una linea tracciata su una mappa, ovvero la sua manifestazione geopolitica, immagine che sembra lasciare da parte – ad esempio, il suo senso morale, linguistico o cognitivo. A partire dalla Modernità, quando dal diciassettesimo secolo in Europa si inizia ad affermare lo stato territoriale, cambia il significato di territorio e con esso il legame che ha con quello di confine: il territorio diviene confinato. Questo binomio, insieme alla moderna cartografia, riporta a...