Internazionale

Déjà vu sudcoreano Chiesa presbiteriana nuovo focolaio

Déjà vu sudcoreano Chiesa presbiteriana nuovo focolaioSanificazione a Seul – Ap

Corea del Sud Le autorità cercano di tracciare e contattare gli altri membri della setta che conta 4.000 credenti: all’appello mancano ancora circa 1.000 persone

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 18 agosto 2020
Il governo sudcoreano sta vivendo un déjà vu a causa di una nuova ondata di contagi di coronavirus legata alla chiesa presbiteriana Sarang Jeil a Seul, guidata dal pastore Jun Kwang-hoon, nonché capo del Consiglio cristiano di Corea. ERA GIÀ ACCADUTO tra febbraio e marzo scorso, quando il Paese, che in quei mesi si presentava come il secondo più grande focolaio al mondo, ha dovuto gestire il cluster connesso alla congregazione Shincheonji di Gesù a Daegu, la quarta città più grande della Corea del Sud. L’amministrazione del presidente Moon Jae-in riuscì a controllare l’epidemia nell’area di Daegu entro aprile, dopo...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi