Alias Domenica
Delacroix imprigionato dall’analisi del colore
Al Louvre "Delacroix", a cura di Sébastien Allard e a Côme Fabre Una mostra aperta, che lascia a ciascuno di cercare il suo Eugène Delacroix. Più che il mito romantico celebrato da Baudelaire, è stimolante l’«archetipo» della pittura a venire, nei pregi ma anche nei limiti
Eugène Delacroix, "Amleto e Orazio al cimitero", 1835, Francoforte, Städel Museum
Al Louvre "Delacroix", a cura di Sébastien Allard e a Côme Fabre Una mostra aperta, che lascia a ciascuno di cercare il suo Eugène Delacroix. Più che il mito romantico celebrato da Baudelaire, è stimolante l’«archetipo» della pittura a venire, nei pregi ma anche nei limiti
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 10 giugno 2018
Federico De MelisPARIGI
L’ardore di Eugène Delacroix si misura sugli ideali napoleonici di adolescenza, radicati per quanto dissimulati, e il suo credo nella soggettività che si fa Storia produsse, sappiamo, nell’Ottocento, le pagine pittoriche più vibranti dell’orgoglio dei popoli, fosse quello greco nelle Rovine di Missolungi o quello francese nella Libertà sulle barricate del 28 luglio 1830. Grandi macchine dello Spirito del tempo, sostenute dall’azione-colore e da un’architettura basculante che mette in questione, alla radice, gli ordini del verbo neoclassico. Così è anche per la Barca di Dante, per il Massacro di Scio, tutte opere di grande formato intorno a cui viene a...