Alias Domenica
Delfini in un disperato vuoto di orizzonte
Novecento italiano Una narcisistica sospensione, in attesa di ciò che non accadrà mai... Garzanti ripropone nella nuova «Spiga» I racconti di Antonio Delfini, che uscirono postumi nel 1963 (amati da Pasolini)
Giorgio Morandi, Fiori, 1929, collezione privata
Novecento italiano Una narcisistica sospensione, in attesa di ciò che non accadrà mai... Garzanti ripropone nella nuova «Spiga» I racconti di Antonio Delfini, che uscirono postumi nel 1963 (amati da Pasolini)
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 27 febbraio 2022
Ha scritto in un suo articolo Natalia Ginzburg che lei, finché era vivo, di Antonio Delfini non aveva mai letto nemmeno una riga. Pensava che fosse «uno scrittore noioso e futile» e anzi già i titoli dei suoi libri le sembravano «l’espressione stessa della futilità e della noia». Anche pensava che i suoi libri avessero a che fare con una delle cose che più odiava al mondo, la «prosa d’arte». Era un’idea, ci sembra di capire, attecchita nella sua mente per vie misteriose e cresciuta con robuste radici. Un giorno apre a caso un volume uscito postumo da Garzanti che...