Politica
Dell’Utri, la resistibile fuga
Latitante A pochi giorni dalla sentenza definitiva sulla condanna a sette anni per mafia, il fondatore di Forza Italia è uccel di bosco. Gli inquirenti avevano intercettato preparativi e contatti pericolosi, l'ordine di arresto è arrivato tardi
Una contestazione a Marcello Dell'Utri
Latitante A pochi giorni dalla sentenza definitiva sulla condanna a sette anni per mafia, il fondatore di Forza Italia è uccel di bosco. Gli inquirenti avevano intercettato preparativi e contatti pericolosi, l'ordine di arresto è arrivato tardi
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 aprile 2014
Andrea PalladinoROMA
Quarant’anni. Quasi mezzo secolo di patti occulti tra il regno del tycoon italiano e Cosa nostra, iniziati sotto l’ombra del Duomo e terminati – almeno momentaneamente – nel paese dei cedri, il Libano, meta dorata per ogni latitante d’eccellenza. Un ciclo che inizia – per i giudici palermitani – con un incontro a Milano avvenuto nel maggio del 1974, presenti gli esponenti mafiosi Gaetano Cinà, Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Nomi di peso, gente con valige piene di denaro e fame di potere. Dall’altra parte del tavolo Marcello Dell’Utri, futuro senatore, artefice – tra il 1993 e il 1994 –...