Politica

Dell’Utri, la resistibile fuga

Dell’Utri, la resistibile fugaUna contestazione a Marcello Dell'Utri

Latitante A pochi giorni dalla sentenza definitiva sulla condanna a sette anni per mafia, il fondatore di Forza Italia è uccel di bosco. Gli inquirenti avevano intercettato preparativi e contatti pericolosi, l'ordine di arresto è arrivato tardi

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 aprile 2014
Quarant’anni. Quasi mezzo secolo di patti occulti tra il regno del tycoon italiano e Cosa nostra, iniziati sotto l’ombra del Duomo e terminati – almeno momentaneamente – nel paese dei cedri, il Libano, meta dorata per ogni latitante d’eccellenza. Un ciclo che inizia – per i giudici palermitani – con un incontro a Milano avvenuto nel maggio del 1974, presenti gli esponenti mafiosi Gaetano Cinà, Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Nomi di peso, gente con valige piene di denaro e fame di potere. Dall’altra parte del tavolo Marcello Dell’Utri, futuro senatore, artefice – tra il 1993 e il 1994 –...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi