Politica
Democratici a pezzi sul ddl Cirinnà, governare val bene una messa
Diritti Democratici a pezzi sul ddl Cirinnà. Zanda annuncia la resa. Tutto rinviato di una settimana. Ma Alfano alza la posta e chiede un accordo di maggioranza, oltre alla «stepchild» mira a far saltare tutti i diritti «paramatrimoniali». La senatrice dem teme il peggio: «Ho sbagliato a fidarmi dei grillini, non firmerò una legge porcata»
Il capogruppo Pd Zanda in aula con i registi dem della legge sulle unioni civili Cirinnà e Lumia – LaPresse
Diritti Democratici a pezzi sul ddl Cirinnà. Zanda annuncia la resa. Tutto rinviato di una settimana. Ma Alfano alza la posta e chiede un accordo di maggioranza, oltre alla «stepchild» mira a far saltare tutti i diritti «paramatrimoniali». La senatrice dem teme il peggio: «Ho sbagliato a fidarmi dei grillini, non firmerò una legge porcata»
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 18 febbraio 2016
Andrea ColomboROMA
Sono appena le 9.30 del mattino quando il capogruppo Pd Zanda, in apertura di seduta, prende la parola per chiedere tempo: «Serve un lavoro di riflessione per riannodare fili politici». E’ presto, ma nelle stanze del Senato lo stato maggiore del gruppo dem è già al lavoro da ore alla ricerca di una via d’uscita. La sconsolata richiesta di rinvio rivela che non è stata trovata. Dopo il ko del voltafaccia a cinque stelle di martedì sera la notte non ha reso le cose più facili. Le ha complicate. Ora Alfano sente di avere la vittoria in pugno e non...