Politica

Democrazia Italicum, prendere o lasciare

Democrazia Italicum, prendere o lasciareLa ministra delle riforme Maria Elena Boschi con il sottosegretario Luca Lotti ieri alla camera – Lapresse

Governo Per scelta - «facciamo sul serio» - ma anche per necessità. Renzi impone la fiducia, cadono gli emendamenti. La beffa di poterli illustrare invano. Già oggi tre voti blindati sugli articoli che rischiavano di essere modificati. Boldrini dice sì all’esecutivo, «bisognerebbe cambiare il regolamento»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 29 aprile 2015
La fiducia come rivendicazione: «È arrivato il momento di fare sul serio». Ma la fiducia anche come scelta tattica. I primi voti sull’Italicum avrebbero dovuto rassicurare Matteo Renzi. Meglio lo scrutinio segreto che quello palese. Le pregiudiziali superate con 175 e 177 voti di margine, la questione sospensiva con 163. Numeri che garantivano una relativa tranquillità. Alla maggioranza sono mancati non più di una ventina di voti, per rischiare di andar sotto sugli emendamenti avrebbe dovuto perderne quattro volte tanti. Eppure Renzi al voto sugli emendamenti non ci vuole andare. Non ammette la possibilità che venga modificata la legge elettorale,...

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