Alias Domenica
Dennis Freedman, collezione radicale
"Radical: Italian Design 1965-1985, The Dennis Freedman Collection", Yale University Press Da Sottsass a Joe Colombo ai Castiglioni, settanta oggetti-culto raccolti dal direttore artistico di «W», e ora ben impaginati e documentati
Il salone della casa di Dennis Freedman a East Hampton: all’insegna del radical italian design
"Radical: Italian Design 1965-1985, The Dennis Freedman Collection", Yale University Press Da Sottsass a Joe Colombo ai Castiglioni, settanta oggetti-culto raccolti dal direttore artistico di «W», e ora ben impaginati e documentati
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 19 luglio 2020
Dennis Freedman divenne un collezionista nel 1998 quando, assistente del direttore artistico della rivista di moda «W», acquistò da Christie’s il suo primo pezzo di design Radicale italiano: la scultura Capitello in schiuma di poliuretano espanso dello Studio65. L’opera riproduceva inclinato l’elemento classico come fosse un frammento, ed era così ingombrante da occupare metà della stanza da letto del suo appartamento a Manhattan. Da allora, disse Freedman, quell’oggetto «scatenò qualcosa dentro di me». Negli anni successivi, diventato direttore artistico di «W» e poi del famoso negozio newyorkese Barneys, continuò negli acquisti di opere ideate in quel nostro ventennio di vitalità...