Cultura
Dentro i versi politici della intimità, tra giustizia e linguaggio
Itinerari Un percorso di letture seguendo le poesie di tre diversi autori: Yehuda Amichai, Derek Mahon e Bruce Weigl. Anche un componimento d’amore può occuparsi di pace o ambiente. In Italia si può leggere l’antologia a cura di Arnaldo Colasanti, con testi di Salvia, Piersanti, Anedda e altri
Una installazione di Antony Gormley
Itinerari Un percorso di letture seguendo le poesie di tre diversi autori: Yehuda Amichai, Derek Mahon e Bruce Weigl. Anche un componimento d’amore può occuparsi di pace o ambiente. In Italia si può leggere l’antologia a cura di Arnaldo Colasanti, con testi di Salvia, Piersanti, Anedda e altri
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 29 luglio 2021
La poesia è un’attività contemplativa, sganciata da più concrete implicazioni politiche? Questo è almeno lo stereotipo romantico che abbiamo ereditato ed è «un marchio che resiste alla pomice». Un’analisi della produzione lirica contemporanea sembra rivelarci il contrario. Si assiste, infatti, sempre di più a un compenetrarsi di motivi che non riguardano direttamente la cosiddetta «poesia civile» ma si irradiano su tutte le tecniche e le forme a disposizione del poeta, dando l’impressione di un’estrema consistenza, di un realismo esacerbato: anche un testo d’amore può occuparsi fra le righe – in un incremento della letterarietà – di pace, giustizia sociale, ambiente....