Dentro la memoria vivente di Baghdad
PASSATO PRESENTE La storia della biblioteca al-Qadiriyya, nel racconto dei suoi protagonisti. Tra gli scaffali di un luogo che prende il nome dalla confraternita sufi fondata da al-Jilani nel XII secolo. Oggi ospita 90mila volumi, manoscritti, corani decorati, miniature, testi di calligrafia araba e altro. Il primo saccheggio è del 1258 per mano dei mongoli di Hulagu Khan, gettarono nel Tigri migliaia di testi. Secondo una leggenda il fiume si tinse di nero e di rosso. Abdulmajid Mohamed, bibliotecario da 65 anni, dice che nel 2003, durante l'invasione americana, ha salvato i libri dalle bombe nascondendoli nello scantinato
PASSATO PRESENTE La storia della biblioteca al-Qadiriyya, nel racconto dei suoi protagonisti. Tra gli scaffali di un luogo che prende il nome dalla confraternita sufi fondata da al-Jilani nel XII secolo. Oggi ospita 90mila volumi, manoscritti, corani decorati, miniature, testi di calligrafia araba e altro. Il primo saccheggio è del 1258 per mano dei mongoli di Hulagu Khan, gettarono nel Tigri migliaia di testi. Secondo una leggenda il fiume si tinse di nero e di rosso. Abdulmajid Mohamed, bibliotecario da 65 anni, dice che nel 2003, durante l'invasione americana, ha salvato i libri dalle bombe nascondendoli nello scantinato