Internazionale
Deportati i primi miliziani Isis, l’Europa non vuole processarli
Medio Oriente Erdogan estrada nove tedeschi e un britannico, la Germania apre inchieste ma non arresta. Parigi propone un tribunale in Iraq, Washington rifiuta. La gestione dei foreign fighters destinata a esplodere
Miliziani dello Stato Islamico nel centro di detenzione di Hasakeh, nel Rojava, gestito dalle Sdf – Afp
Medio Oriente Erdogan estrada nove tedeschi e un britannico, la Germania apre inchieste ma non arresta. Parigi propone un tribunale in Iraq, Washington rifiuta. La gestione dei foreign fighters destinata a esplodere
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 16 novembre 2019
La gestione dei foreign fighters dello Stato Islamico arrestati in questi anni tra Siria e Iraq era destinata a esplodere. Lo fa in questi giorni, per mano dell’uomo che ha permesso all’Isis di espandersi e radicarsi in Medio Oriente. Il presidente turco Erdogan sta rispedendo indietro i miliziani stranieri arrivati in Siria e Iraq da mezzo mondo. Estradizioni a senso unico, uno tsunami giuridico nei paesi riceventi. Quelli che, va ricordato, hanno fatto ben poco per impedire le partenze. A costringerli ad assumersi la responsabilità di una delle più abnormi violazioni contemporanee dei diritti umani è Erdogan, che non solo...