Europa
Deportato a mezzogiorno
Storie Otto Skall era un grande fotografo viennese degli anni ’20. Morì suicida per non finire ad Auschwitz. Suo figlio Heinz fu internato nei luoghi del sud Italia che il padre amava più di tutto, a Campagna e a Sala Consilina. Dove si innamorò di una insegnante di tedesco e si diede alla pittura. Oggi spuntano le foto, i dipinti e il carteggio familiare
In Sicilia negli anni '20 – Otto Skall
Storie Otto Skall era un grande fotografo viennese degli anni ’20. Morì suicida per non finire ad Auschwitz. Suo figlio Heinz fu internato nei luoghi del sud Italia che il padre amava più di tutto, a Campagna e a Sala Consilina. Dove si innamorò di una insegnante di tedesco e si diede alla pittura. Oggi spuntano le foto, i dipinti e il carteggio familiare
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 26 gennaio 2014
Quanta percezione avessero della resistibile ascesa del nazismo i cittadini democratici di Weimar e con quanta spensieratezza l’affrontasse la sua borghesia ebraica è meravigliosamente raccontato in un romanzo che nel tempo è diventato un classico e ha ispirato riduzioni cinematografiche e teatrali: Addio a Berlino di Christopher Isherwood (da poco ripubblicato dalla casa editrice Adelphi). Quanta inconsapevolezza e inconscio desiderio di allontanarsi dal ciglio del burrone su cui l’Europa tutta si trovava dovette esserci, se ancora alla vigilia di Capodanno del 1936 Otto Skall, grande fotografo ebreo nella Vienna degli anni ’20, e la seconda moglie Gusti scrivevano al di...