Alias Domenica

Derain e l’ingranaggio: una conversazione con Michel Charzat

Derain e l’ingranaggio: una conversazione con Michel CharzatAndré Derain, circa 1935, in una foto di George Hoyningen-Huene, Archives Taillade

Una conversazione a Parigi con Michel Charzat, recente biografo di André Derain Tre eventi recenti per riconsiderare, conversando col biografo di André Derain, una «disdetta storica», che pesa ancora oggi. «Collaborazionista? Traditore dell’Avanguardia? Fu deplorevole il viaggio in Germania, ma egli rimase vittima della propria "bêtise", che finì per oscurare la sua stregata grandezza»

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 4 novembre 2018
Collaborazionista, traditore dell’Avanguardia… Nell’arte del Novecento il caso forse più clamoroso e controverso di ‘sfortuna’, anzi di vera e propria disdetta, resta André Derain, a fronte della sua centralità non solo nel momento fauve accanto a Matisse, e in quello paracubista vicino a Braque e Picasso (dove si staglia, secondo il felice attributo di Gertrude Stein, quale «Cristoforo Colombo dell’arte moderna»), ma anche, dato ormai acquisito dalla critica più avvertita, nel momento ‘gotico’ o ‘bizantino’ 1911-’14, che apre alle varie fasi, del resto assai diverse, di ritorno alla tradizione, fino agli estremi anni cinquanta. In una galleria parigina, un giorno...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi