Alias Domenica
Desnos, lo sperimentale ipnotico finito nel Lager
Novecento francese La prima antologia italiana (La colomba dell’arca, Medusa) e un «vademecum» bio-fotografico (MC edizioni), entrambi curati da Pasquale Di Palmo, rilanciano la figura del poeta Robert Desnos
Robert Desnos con il giornalista Jésus Ortega ai «Deux Magots» nel 1929
Novecento francese La prima antologia italiana (La colomba dell’arca, Medusa) e un «vademecum» bio-fotografico (MC edizioni), entrambi curati da Pasquale Di Palmo, rilanciano la figura del poeta Robert Desnos
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 6 settembre 2020
Robert Desnos è un nome che in Italia non suona familiare. Osservando i suoi occhi vitrei, fissi, carambolanti vers l’avant, da allucinato personaggio dostoevskiano, sembra quasi egli abbia visto sin dall’inizio il destino che lo aspettava: i lager di Auschwitz, Flossenbürg, Flöha e poi quello fatale di Terezín. Destino crudele ma già iscritto nell’esatto e rivelatorio genetliaco, 4 luglio 1900. Parigino, di padre banchiere, irregolare negli studi, commesso in una drogheria a diciassette anni – momento in cui comunque incontra esiodeamente le Muse nell’Elicona del quartiere popolare Halles –, segretario e frequentatore assiduo di anarchici mattacchioni, Desnos entra in contatto...