Cultura
Detroit salvata dall’arte
Storie americane La città di Detroit in bancarotta viene risanata dall'arte, grazie a un accordo tra le varie fondazioni condotto con certosina pazienza dal giudice Rosen. Di fronte al rischio di mettere all'asta le opere della collezione del Dia, aziende come la Ford si mobilitano e coprono parte del debito, assicurando così le pensioni agli abitanti
Un particolare del murale di Diego Rivera all'entrata del museo Dia di Detroit
Storie americane La città di Detroit in bancarotta viene risanata dall'arte, grazie a un accordo tra le varie fondazioni condotto con certosina pazienza dal giudice Rosen. Di fronte al rischio di mettere all'asta le opere della collezione del Dia, aziende come la Ford si mobilitano e coprono parte del debito, assicurando così le pensioni agli abitanti
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 18 novembre 2014
Anche uno scalo all’aeroporto di Detroit dà il senso della storia recente della città. Dall’alto, l’ex capitale dell’industria automobilistica americana (che ha una superficie di 139 miglia quadrate) appare come un patchwork: vaste aree abbandonate, spesso riconquistate dalla sterpaglia come in un paesaggio post apocalittico descritto da Richard Matheson, si alternano a gruppetti di case; i luccicanti grattacieli del distretto finanziario, sulla riva del fiume che connette il sistema dei Grandi laghi alla Saint Lawrence Seaway, come una fortezza d’argento. Anche l’aeroporto ha qualcosa che lo rende un fantasma: il terminal lunghissimo sembra nuovo smagliante, con una navetta sopraelevata bianca...