Alias
D*Face, il segno irresistibile dell’«aPopcalisse»
Stili/È tra i più noti artisti multimediali britannici Un incontro nel suo studio londinese tra regine punk e supereroi sfigurati. Ripensando all’amico Banksy e in attesa della personale di Malaga
Un'opera di D*Face, "More Punk that You Punk"
Stili/È tra i più noti artisti multimediali britannici Un incontro nel suo studio londinese tra regine punk e supereroi sfigurati. Ripensando all’amico Banksy e in attesa della personale di Malaga
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 28 marzo 2015
Lo studio è a Shoreditch, cinque minuti a piedi dalla stazione di Liverpool Street. Sono le 10.30 e all’angolo con Commercial Street ci sono ragazzi che graffitano legalmente un muro di cinta. È a due passi da Plough Yard, il vicoletto con in fondo il Rebels Alliance, studio/base/rifugio di D*Face (vero nome Dean Stockton) che insieme a Banksy in Gran Bretagna e Shepard Fairey (quello del poster di Obama) negli Usa rappresenta la prima grossa ondata di cosiddetti urban/street artist finiti nelle gallerie. D è un frullato di ironia, segni e rimandi, dal suo caratteristico cane-palla con orecchie volanti, lingua...