Politica
Di Maio atteso al varco. Dalla geografia
Il nuovo governo Mentre si appresta a varcare il sacro soglio della Farnesina, con un bagaglio fatto di crisi diplomatica con la Francia, il Pinochet venezuelano e l'intramontabile «Ping», è bene ricordare anche gli atti concreti del neo ministro: le arance siciliane a Pechino (altro che 5G) e la visita ad al-Sisi
Luigi Di Maio, neo ministro degli Esteri – LaPresse
Il nuovo governo Mentre si appresta a varcare il sacro soglio della Farnesina, con un bagaglio fatto di crisi diplomatica con la Francia, il Pinochet venezuelano e l'intramontabile «Ping», è bene ricordare anche gli atti concreti del neo ministro: le arance siciliane a Pechino (altro che 5G) e la visita ad al-Sisi
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 5 settembre 2019
Ieri sui social il suo incarico era il più commentato da chi cercava di farsene una ragione. Destabilizzante (da un punto di vista antico, novecentesco: la competenza), ma anche prevedibile visto il peso della Farnesina sulle politiche di un governo. Luigi Di Maio al ministero degli Esteri. Colui che ha fatto esplodere la più grave crisi diplomatica dalla Seconda guerra mondiale con la Francia: Parigi a febbraio aveva richiamato l’ambasciatore dopo che l’allora vicepremier era volato oltralpe a stringere la mano ai gilet gialli. Pure quelli «sbagliati», dissero i soliti detrattori. Succede. Aveva provato a riparare con una lettera a...