Politica

Di Maio crede di essere Macron, i tecnici da Tria

Di Maio crede di essere Macron, i tecnici da TriaIl ministro Giovanni Tria – LaPresse

Il Def entro giovedì Manovra, il vicepremier stellato: siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia, i soldi ci sono e si possono spendere a favore dei cittadini, a Roma come a Parigi. Governo a tappe forzate, ma il reddito non esce fuori. Salvini è ormai convinto di averla spuntata sull’alleato. Brambilla: un paese non può fallire per le ambizioni di uno. Nell’europarlamento Draghi attaccato da deputati tedeschi: «Paghi lui se l’Italia lascia l’euro»

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 25 settembre 2018
Riunione fiume, senza prendere fiato fino a giovedì, quando vedrà la luce la nota di aggiornamento al Def. Chiusi a palazzo Chigi, come in una versione attualizzata dell’Angelo sterminatore, il premier (che però oggi sarà a New York per l’assemblea generale dell’Onu e tornerà appena in tempo per il decisivo consiglio dei ministri previsto per giovedì), i ministri economici e soprattutto i tecnici cercano di conciliare esigenze inconciliabili. Trapela poco ma a metà giornata Conte, tripudiante, annuncia che la fumata «comincia a essere bianca» e anche Salvini ha l’aria soddisfatta del gattone che ha appena ingoiato un topolino. NON ARRIVANO...

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