Politica

Di Maio lascia e accusa: «Il nemico è nel Movimento»

Di Maio lascia e accusa: «Il nemico è nel Movimento»Luigi Di Maio e Vito Crimi – Ap

L’era glaciale L’ormai ex capo politico si libera della cravatta e dà appuntamento agli Stati generali. Il suo discorso al Tempio di Adriano più che un passo indietro sembra una scesa in campo

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 23 gennaio 2020
«Ti ricordi quando ti ho presentato da questo palco?», dice Luigi Di Maio a Emilio Carelli abbracciandolo e ricordandogli i tempi d’oro della campagna elettorale di due anni fa che ha spinto il Movimento 5 Stelle fino al governo del paese. Il suo discorso è finito, le dimissioni da «capo politico» sono consegnate alla platea del Tempio di Adriano, composta da giornalisti e dai novanta «facilitatori» e Di Maio sceglie simbolicamente di togliersi la cravatta in pubblico («Adesso ce l’avete tutti ma all’inizio ce l’avevo solo io», dice) per presentarsi senza troppi oneri all’apertura di quella che definisce «nuova fase»...

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