Alias Domenica
Di Stefano e Siragusa, lessico sentimentale di una residenza
Tra fotografia e narrazione Il Sud, la Sicilia, le case occupate... Il racconto autobiografico, attraverso le abitazioni, di un figlio di migranti (Paolo Di Stefano), con foto di Massimo Siragusa: «Respirano i muri», da Contrasto
Massimo Siragusa, Vita (Trapani), 2016
Tra fotografia e narrazione Il Sud, la Sicilia, le case occupate... Il racconto autobiografico, attraverso le abitazioni, di un figlio di migranti (Paolo Di Stefano), con foto di Massimo Siragusa: «Respirano i muri», da Contrasto
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 25 marzo 2018
Un poeta si chiese molto tempo fa di quanta patria avesse mai bisogno un uomo. Ma quel pensiero formulato in tedesco (Heimat di solito è tradotto con «patria») in italiano significa molto meno o paradossalmente molto di più. In Italia quella parola è tanto equivoca e carica di lutto da risultare impronunciabile e da essere infatti permutabile con l’immagine più normale e domestica (ma anche più concreta e indelebile) di «casa». La casa non soltanto è uno spazio ambiente, un perimetro di necessaria protezione della esistenza individuale, ma è il segno tangibile del tempo che trascorre, del suo passo implacabile...