Cultura

Dialogando con «l’altra metà dell’avanguardia»

Dialogando con «l’altra metà dell’avanguardia»Lea Vergine tra le sale della mostra a Palazzo Reale, 1980 – Foto Gianni Viviani

Scaffale Angela Maderna, nel suo libro per Postmedia Books, interroga quarant'anni dopo la mostra di Lea Vergine che «dissotterrava le artiste», riconsegnando loro un posto nella storia

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 10 dicembre 2020
Da quando le mostre hanno iniziato a essere prese sul serio, a essere studiate e analizzate come forme d’arte, non più come semplici cornici, la loro storia ha iniziato a correre parallela a quella dell’arte. NEGLI ULTIMI ANNI, l’incremento delle pubblicazioni sulla «biografia» dei musei, le esposizioni e le figure curatoriali ha evidenziato un interesse crescente per la messa in scena delle opere. Le mostre vengono lette non più come semplici allestimenti di opere ma come contributo alla scrittura della storia, alla sua sistematizzazione in idee e movimenti, come restituzione in immagini di progetti e desideri. L’altra metà dell’avanguardia quarant’anni...

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