Cultura
La vita da comunista di nonno Tony raccontata ai nipoti americani
Scaffale «I miei anni a Mosca» di Antonio Rubbi, edito da Futura. Mettendo al centro se stesso, nella relazione con i luoghi e i protagonisti che via via popolano vividamente le pagine del libro, descrive non una scuola di partito, ma un’epoca straordinaria, di cimenti e grandi passioni sullo sfondo di una metropoli cosmopolita e vivace
Antonio Rubbi
Scaffale «I miei anni a Mosca» di Antonio Rubbi, edito da Futura. Mettendo al centro se stesso, nella relazione con i luoghi e i protagonisti che via via popolano vividamente le pagine del libro, descrive non una scuola di partito, ma un’epoca straordinaria, di cimenti e grandi passioni sullo sfondo di una metropoli cosmopolita e vivace
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 gennaio 2022
Antonio si firma Tony, un dettaglio che racconta una trasformazione epocale. Antonio è Antonio Rubbi, storico dirigente del Pci, a lungo tra i massimi responsabili a Botteghe oscure delle relazioni internazionali. E Tony è lui, oggi un nonno «americano», nonno Tony per Giacomo e Giulia, i nipoti che vivono oltreoceano, una distanza incommensurabile dalla realtà della fine anni Cinquanta, inizi anni Sessanta. E sì, la storia è andata in modo molto diverso da come aveva sognato Antonio in quegli anni a Mosca. UN’ESPERIENZA, ormai remota, quel lungo soggiorno moscovita in piena era kruscioviana, lui ancora molto giovane, figlio di famiglia...