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Diario di paesaggista firmato dall’Anglista

Diario di paesaggista firmato dall’AnglistaThomas Jones, "A Wall in Naples", Londra, National Gallery

Thomas Jones, "Diario di viaggio a Roma e Napoli 1776-1783", Quodlibet, a cura di Maria Giuseppina Di Monte ed Emilia Ludovici Fra le carte di Mario Praz è rispuntata la traduzione dei Memoirs dell'artista inglese. Un documento sociale frivolo-tragico a fronte di un'opera pittorica contrassegnata da un «esprit de géométrie» azzurro e polveroso all’ombra del Vesuvio

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 24 aprile 2022
Giuseppe Marchi, “Ritratto di Thomas Jones”, 1768, Amgueddfa Cymru – National Museum Wales La storia dei Memoirs di Thomas Jones è singolare: sono opera di un artista figurativo ma l’artista è rimasto sconosciuto fino a che non ne è stata pubblicato lo scritto. La sua fama di pittore, cioè, è stata totalmente dipendente da quella di ‘scrittore’, al punto che qualche anno dopo l’apparizione inglese dei Memoirs, nel 1951, ben cinquantotto sue opere vengono messe all’asta, acquistate da mercanti d’arte e rivendute a collezionisti privati. Poteva essere lo spegnimento di una folgorante popolarità e invece… Allineiamo i fatti: nel 1951...

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