Internazionale
Díaz-Canel: «Siamo la continuità, non la rottura»
Qué linda es Cuba 1959-2019 Così si è presentato all’Assemblea Onu il neopresidente cubano Miguel Díaz-Canel, il nuovo leader del popolo cubano a due anni dalla morte di Fidel, e dopo la decisione di Raúl di lasciare la presidenza. Per lui, eletto all’unanimità dall’Assemblea del potere popolare, un ruolo duale, tra «fidelismo ortodosso» e «pragmatismo riformista»
Il popolo dell’Avana sui balconi al Paseo del Prado in occasione della sfilata di moda del sarto internazionale Karl Lagerfeld – Reuters
Qué linda es Cuba 1959-2019 Così si è presentato all’Assemblea Onu il neopresidente cubano Miguel Díaz-Canel, il nuovo leader del popolo cubano a due anni dalla morte di Fidel, e dopo la decisione di Raúl di lasciare la presidenza. Per lui, eletto all’unanimità dall’Assemblea del potere popolare, un ruolo duale, tra «fidelismo ortodosso» e «pragmatismo riformista»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 8 gennaio 2019
Roberto LiviL’Avana
Il messaggio inviato al mondo di fronte all’Assemblea generale dell’Onu lo scorso settembre dal neopresidente Miguel Díaz-Canel è stato chiaro e forte: «Siamo la continuità, non la rottura». Era la risposta a un interrogativo che in molti – soprattutto all’estero, ma anche nell’isola- si erano posti. Innanzi tutto dopo la morte di Fidel (il 25 novembre 2016), poi dopo la decisione del fratello Raúl di lasciare la presidenza ( febbraio 2018): che cosa sarebbe successo a Cuba senza un Castro alle redini del Paese sessant’anni dopo il trionfo della Rivoluzione? Il delfino nominato da Raúl ed eletto all’unanimità dall’Assemblea nazionale...