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Dibattito a due voci sulle sorti del sacro dopo l’Illuminismo

Dibattito a due voci  sulle sorti del sacro dopo l’IlluminismoHans Hartung, «T. 1947-12»

Da Suhrkamp la corrispondenza tra i due filosofi Avviato nel 1939, il carteggio tra lo studioso di mistica ebraica e l’autore della «Dialettica negativa» ebbe come argomento ricorrente la cura delle opere di Benjamin; ma vi compaiono anche Buber, Kracauer, Bloch, Arendt

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 22 novembre 2015
Quando nell’aprile del 1938, dietro suggerimento del comune amico Walter Benjamin, Gershom Scholem e Theodor Wiesengrund Adorno s’incontrano per la prima volta a New York, è con franca diffidenza che si guardarono l’un l’altro: così, almeno, racconta Jürgen Habermas recensendo sulla «Zeit» il ricchissimo carteggio tra i due, uscito da poco in Germania a cura di Asaf Agermann: Briefwechsel (Corrispondenza), (Suhrkamp, pp. 560, euro 41,10): «Adorno, che aveva conosciuto Benjamin negli anni venti tramite sua moglie Gretel, non era privo di una certa gelosia nei confronti di Scholem, più vecchio di lui e soprattutto amico più intimo e di più...

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