Alias Domenica
Diderot, semiologo di fede illuminista, affida l’arte a strategie retoriche
Tra parole e immagine Scritti tra il 1759 e il 1781 per la rivista «Correspondance littéraire, «I salons» comparvero senza immagini: sono concepiti infatti, ha scritto Starobinski, per chi sa gustare le strategie del discorso
Scarpe femminili, 1700 ca.
Tra parole e immagine Scritti tra il 1759 e il 1781 per la rivista «Correspondance littéraire, «I salons» comparvero senza immagini: sono concepiti infatti, ha scritto Starobinski, per chi sa gustare le strategie del discorso
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 23 maggio 2021
Quanti di noi, tecnicamente disarmati anche se appassionati melomani, si sono sentiti frustrati compitando a fatica raffinate analisi musicologiche o, viceversa, ritirandosi esasperati dalle chiacchiere a ruota libera sui sentimenti suscitati da una sinfonia di Beethoven o da un preludio di Chopin? Qualcosa di simile avviene con la critica d’arte, anche se, quando si ha a che fare con l’arte rappresentativa (cioè che mostra qualcosa di nominabile), sembra più facile tradurre in parole il significato di un dipinto e l’imbarazzo della chiacchiera è più frequente. Mikel Dufrenne, nella Phénoménologie de l’expérience esthétique, ha enunciato una sorta di teorema: «il coefficiente...