Internazionale
I dubbi sull’attacco al petrolio saudita: dieci droni «invisibili» arrivati da nord
Guerre nel Golfo Tensione Usa-Iran, Pompeo accusa Teheran che nega un coinvolgimento. Trump minaccia gli autori, ma non fa nomi. Nessuno intercetta i velivoli e gli Houthi rivendicano, ma l’inviato Onu per lo Yemen solleva perplessità. Crolla la produzione di Riyadh, si impenna il prezzo del greggio
Le fiamme nell’impianto saudita di raffinazione di Abqaiq, di proprietà dell'Aramco – Ap
Guerre nel Golfo Tensione Usa-Iran, Pompeo accusa Teheran che nega un coinvolgimento. Trump minaccia gli autori, ma non fa nomi. Nessuno intercetta i velivoli e gli Houthi rivendicano, ma l’inviato Onu per lo Yemen solleva perplessità. Crolla la produzione di Riyadh, si impenna il prezzo del greggio
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 17 settembre 2019
I sauditi sono vulnerabili: le loro infrastrutture petrolifere sono state colpite e potranno essere ancora prese di mira. Avranno come alleati gli Stati uniti e Israele, ma non sono invincibili. Anzi, è la vicinanza a Washington e a Tel Aviv a rendere fragile la dinastia Saud, come dimostrano gli attacchi di cui diremo tra poco. Sono avvenuti una settimana dopo che il principe Abdulaziz bin Salman ha rimpiazzato Khalid al-Falih nel ruolo di ministro dell’Energia, mentre Riyadh cerca di spingere un’offerta pubblica di vendita di parte della società petrolifera di Stato Aramco, per raccogliere fondi e diversificare l’economia. I potenziali...