Alias Domenica

Diego Rivera, ricordi rodomontici

Diego Rivera, ricordi rodomonticiDiego Rivera nel 1924, foto Edward Weston

Diego Rivera, "La mia arte, la mia vita", da Johan & Levi Nella sua autobiografia, il pittore messicano narra, più o meno gonfiando, il cubismo e i murales, il comunismo e Mussolini «amico di vecchia data», le donne

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 maggio 2017
Oltre a essere il più grave incidente nella vita sentimentale di Frida Kahlo, Diego Rivera è stato con José Clemente Orozco e David Alfaro Siqueiros l’anima del muralismo messicano, ovvero di quella corrente artistica che nei turbolenti anni di formazione del Messico moderno ha privilegiato tematiche civiche e politiche realizzando pitture murali di grandi dimensioni, spesso in spazi pubblici. A sessant’anni dalla scomparsa di Rivera e sulla scia della consacrazione di Frida a icona pop, giunge finalmente un’edizione italiana della sua autobiografia, intitolata La mia arte, la mia vita (Johan & Levi, pp. 220, euro 23,00, traduzione di Emilia Sala). Pubblicato...

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