Dieric Bouts, dentro l’illusione
Intervista La grande retrospettiva dedicata al maestro fiammingo a Lovanio, sua città d'elezione, è costruita attraverso un confronto con l'immaginario contemporaneo. Raccontano il pittore il curatore della mostra Peter Carpreau e Marjan Debaene, studiosa a capo delle collezione del museo M. «Preferisce usare il paesaggio come parte vitale del dipinto e crea landscapes spesso 'fantastici', mondi celesti ignoti agli esseri umani, restituendoli in modo realistico. Si affida alla cosiddetta 'sospensione volontaria dell’incredulità'»
Intervista La grande retrospettiva dedicata al maestro fiammingo a Lovanio, sua città d'elezione, è costruita attraverso un confronto con l'immaginario contemporaneo. Raccontano il pittore il curatore della mostra Peter Carpreau e Marjan Debaene, studiosa a capo delle collezione del museo M. «Preferisce usare il paesaggio come parte vitale del dipinto e crea landscapes spesso 'fantastici', mondi celesti ignoti agli esseri umani, restituendoli in modo realistico. Si affida alla cosiddetta 'sospensione volontaria dell’incredulità'»