Politica

Dietro il no al Global compact, l’attività del think tank del leghista Picchi

Governo gialloverde La mobilitazione dell’estrema destra europea contro il piano Onu sulle migrazioni

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 21 dicembre 2018
E’ la storia di un’influenza. Un soft power interno alla maggioranza gialloverde, in grado di scavalcare il Parlamento. E’ la nuova forma del deep state all’epoca del sovranismo. Una sorta di prova generale, con l’obiettivo immediato di bloccare l’accordo delle nazioni unite sulle migrazioni, il Global Compact. Stoppare l’ultimo miglio di un percorso nato due anni fa, costruito, passo dopo passo, all’interno del palazzo di vetro dell’Onu. Un’azione che ha visto giocare da protagonista il centro studi dell’attuale sottosegretario agli esteri – con delega per la Nato e l’Osce – Guglielmo Picchi. Leghista, con un passato in Forza Italia, attivissimo...

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