Alias
Dieutre, la memoria del tempo perduto
Sicilia Queer Film Fest Intervista al regista francese che ha festival ha presentato un'installazione dal titolo "Low-Fi Chronicle" realizzata insieme all'amico fotografo Christophe Berhault, le loro vite berlinesi in audio e video fissate in oltre 5.000 fotografie
Vincent Dieutre
Sicilia Queer Film Fest Intervista al regista francese che ha festival ha presentato un'installazione dal titolo "Low-Fi Chronicle" realizzata insieme all'amico fotografo Christophe Berhault, le loro vite berlinesi in audio e video fissate in oltre 5.000 fotografie
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 11 giugno 2016
Esiste un cinema che si nutre di latitudini, di geografie personali, di coordinate sentimentali capaci di tracciare un percorso filmico di «mise-en-trance», d’ipnosi sensoriale, di scrittura come referente unica del linguaggio cinematografico. Il cinema di Vincent Dieutre, autore «espanso» che con la parola e i luoghi ha saputo «intimizzare» eventi storici e tragedie private, da sempre scava radicalmente nel realismo, attraversando i codici linguistici e i dispositivi visivi, per accedere a una poetica dominata dalla consunzione e dal fluire del tempo. Nell’ormai consolidato processo di scollamento temporale di immagine e parola, Dieutre ha recentemente presentato a Palermo, nell’ennesimo microcosmo «dilatato»...