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«Digital Draghi» urlano le curve degli stadi

rimediamoIllustrazione – Costanza Fraia

Ri-mediamo La parola digitale ricorre con la stessa reiterazione ossessiva della drammaturgia di Pina Bausch (si fa per dire, ovviamente). E, tuttavia, logiche puramente quantitative e al tempo stesso sbilanciate nelle proporzioni delle poste di bilancio prevalgono ancora una volta

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 10 febbraio 2021
Tra le incombenze del presidente del consiglio incaricato Mario Draghi vi è la revisione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il presumibile sottotesto della crisi governo. Indirizzo e uso delle risorse in arrivo dall’Europa sono certamente alla base – e non serve neppure citare Marx – di liti e contese sfociate nella caduta non accidentale della compagine diretta da Giuseppe Conte. Revisione per revisione, si rimetta mano allora anche al capitolo cruciale della digitalizzazione. La parola digitale ricorre con la stessa reiterazione ossessiva della drammaturgia di Pina Bausch (si fa per dire, ovviamente). E, tuttavia, logiche puramente quantitative...

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