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Dimos Theos lo straniero di Grecia
Festival Milleocchi Un regista di opere dalla limitatissima circolazione, un tesoro del cinema greco a cui verrà assegnato il premio "Anno Uno" e
"Ekato Ores Thou Mai" Cento giorni di maggio, il film di Fotos Lambrinos e Dimos Theos sulle ultime ore di Lambrakis
Festival Milleocchi Un regista di opere dalla limitatissima circolazione, un tesoro del cinema greco a cui verrà assegnato il premio "Anno Uno" e
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 16 settembre 2017
Capita a volte che un singolo film esprima il pensiero nucleare di un’intera filosofia di cinema e che, al tempo stesso, contenga in esso il «tragico» destino dell’artefice, anche se questa certo non era l’intenzione originale. È questo il caso di Dimos Theos, cineasta-esploratore di pensiero che, a metà degli anni ’60, grazie alla lezione del film noir, del neorealismo italiano, della nouvelle vague francese e del cinema documentario, compì una sorta di rigenerazione «assimilativa» all’interno della cinematografia greca, girando il primo film apertamente politico, Kierion (1968-1974), in contrasto con il cinema commerciale finora dominante. Ambientando Kierion in tempi moderni,...