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Diritto alla maternità «a prescindere». Da che cosa?
«Tu, che cosa hai capito?» Questo vorrei chiedere a chi ha notato quel titolo di giorni fa, «Mamme subito, senza distinzione di genere» (il manifesto, Massimo Villone, 8 luglio scorso). […]
«Tu, che cosa hai capito?» Questo vorrei chiedere a chi ha notato quel titolo di giorni fa, «Mamme subito, senza distinzione di genere» (il manifesto, Massimo Villone, 8 luglio scorso). […]
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 14 luglio 2018
«Tu, che cosa hai capito?» Questo vorrei chiedere a chi ha notato quel titolo di giorni fa, «Mamme subito, senza distinzione di genere» (il manifesto, Massimo Villone, 8 luglio scorso). Io ho pensato ai due famosi gemelli Romolo e Remo che in effetti hanno trovato una mamma in tempo per salvarsi, l’hanno trovata fuori dal genere umano nella (anche lei famosa) lupa che li ha allattati. Mi sbagliavo. L’oscuro significato del titolo s’illumina alla lettura dell’articolo. Si tratta della rivendicazione di un nuovo diritto maschile, alla maternità. Vorrei protestare in nome del buon senso, che però scarseggia e ripiego sull’autorità...