ExtraTerrestre
Disgusto nocciola
Multinazionali La monocoltura aggressiva targata Ferrero trasforma il paesaggio del Lazio e contamina terreni e acque. Il «problema» sconfina nel centro Italia e ha spinto 7 sindaci del comprensorio di Bolsena a vietare nuovi noccioleti
Multinazionali La monocoltura aggressiva targata Ferrero trasforma il paesaggio del Lazio e contamina terreni e acque. Il «problema» sconfina nel centro Italia e ha spinto 7 sindaci del comprensorio di Bolsena a vietare nuovi noccioleti
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 18 aprile 2019
Nel 2015 la regione Lazio firmò un accordo con l’ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo) e la Ferrero Trading Lux S.A. per la concessione di 10 mila ettari di coltivazioni a nocciole da realizzare nella zona del Viterbese, dove già esistevano moltissimi noccioleti. Accordi simili erano stati stipulati nello stesso anno in Toscana e Piemonte, per un totale di 20 mila ettari, circa 10 milioni di piante. «Una bella notizia: abbiamo così realizzato un altro passo verso un’idea di modello di sviluppo che scommette sul valore del territorio e ne rinnova la tradizione», commentava il Presidente della Regione...